La Radiofrequenza in Medicina estetica: come funziona
Che cosa è la radiofrequenza?
La radiofrequenza consiste nell’uso di onde elettromagnetiche che si basano su correnti alternate ad alta frequenza.
Queste correnti hanno trovato indicazione in fisioterapia sotto il nome di Tecarterapia (acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo).
Successivamente sono state impiegate in medicina estetica con notevoli risultati nel trattamento degli inestetismi cutanei, delle ipotonie muscolari ed in molte altre indicazioni.
Si tratta di radiazioni non ionizzanti, quindi non possono determinare alterazioni a carico dei nucleotidi del DNA; di conseguenza non sono in grado di creare mutazioni di tipo canceroso. La radiofrequenza è quindi un trattamento sicuro.
Come agisce la radiofrequenza?
L’azione terapeutica della radiofrequenza si ottiene tramite:
- l’effetto termico
- l’effetto biologico
L’effetto termico è determinato dalle molecole dotate di carica elettrica (proteine, ormoni, vitamine, citochine, fattori di crescita, etc.) che entrano in vibrazione sotto l’azione del campo elettromagnetico. Le molecole vibrando urtano fra di loro creando calore. Il calore endogeno:
- favorisce la vasodilatazione
- incrementa la velocità del circolo arterioso e venoso
- migliora la circolazione linfatica con importante azione antiedema
- migliora la respirazione cellulare
- incrementa l’attività di numerosi enzimi.
È possibile raggiungere temperature di 65° per ottenere microdanni con lo scopo di indurre processi di riparazione nel tessuto bersaglio.
Per quanto riguarda l’effetto biologico, la radiofrequenza stimola la secrezione di alcuni enzimi (metalloproteasi) che, a livello della matrice cellulare, stimolano la formazione di alcune citochine. Da queste citochine dipende l’attività del fibroblasta, la cellula responsabile della formazione del collagene, dell’elastina e dell’acido ialuronico. Quindi possiamo affermare che la radiofrequenza ha come effetto la stimolazione dei fibroblasti già esistenti e la formazione di nuovi fibroblasti.
Il fibroblasta
Il fibroblasta è la cellula tipica e più numerosa presente nel tessuto connettivo.
I fibroblasti sono coinvolti in tutti i processi fisiologici dei tessuti. In caso di lesione tissutale si attivano rapidamente moltiplicandosi e producendo nel minor tempo possibile tutti gli elementi necessari alla guarigione del tessuto.
I fibroblasti producono collagene, elastina ed acido ialuronico.
Il collageno di tipo 1 è uno dei principali costituenti del derma dove rappresenta il fondamentale costituente strutturale della matrice extracellulare.
L’elastina è il componente che da elasticità alla pelle: è una proteina in grado di assorbire stiramenti e torsioni tornando immediatamente alla situazione di partenza.
L’acido ialuronico è composto da due molecole fortemente affini all’acqua (acido glicuronico e acetilglucosamina): ha quindi una grossa capacità idratante. L’acido ialuronico rappresenta il maggior componente della sostanza amorfa della matrice in cui sono comprese le fibre collagene e quelle elastiche. L’acido ialuronico permette una buona idratazione cutanea e ne migliora l’elasticità.
L’invecchiamento cutaneo
L’invecchiamento cutaneo è un processo inevitabile legato allo scorrere del tempo che nessuno è in grado di fermare. Sull’invecchiamento cutaneo, oltre il patrimonio genetico della persona, influiscono fattori estrinseci quali l’esposizione solare, il fumo, lo stile di vita, l’alimentazione.
Il processo di invecchiamento cutaneo comporta:
- un progressivo assottigliamento dello strato basale dell’epidermide, con difficoltà nel ricambio cellulare: si riduce l’efficacia protettiva dell’epidermide
- un’alterazione dell’attività dei melanociti con la comparsa del melasma (macchie bruno-marroni), più evidente nelle zone maggiormente esposte al sole (volto e mani)
- un appiattimento delle papille dermiche con conseguente riduzione dell’apporto vascolare dell’epidermide ed un minore supporto meccanico alla stessa
- una riduzione del numero dei fibroblasti, quelli residui diminuiscono la capacità di produrre collagene, elastina ed acido ialuronico: la cute si assottiglia, diviene meno elastica, si disidrata e compaiono le rughe.
- una diminuzione della secrezione di sebo per cui la pelle diviene più secca.
- un aumento della desquamazione cutanea a causa dell’aumento di spessore dello strato corneo dovuto alla ridotta perfusione arteriosa dermica.
Indicazioni della Radiofrequenza
La radiofrequenza è un trattamento non invasivo e non doloroso che rimodella i tessuti e contrasta il rilassamento muscolo-cutaneo di viso e corpo.
La radiofrequenza in Medicina estetica è indicata per:
- attenuare le rughe
- ripristinare il tono cutaneo
- ripristinare il tono muscolare
- stimolare il circolo linfatico
- stimolare il microcircolo superficiale
- eliminare gli edemi
- ridurre gli inestetismi della cellulite
È evidente che non si può fermare il trascorrere degli anni, ma sarà sufficiente sottoporsi a qualche seduta di radiofrequenza ogni anno per combattere gli inestetismi legati all’invecchiamento cutaneo.
Modalità di lavoro della Radiofrequenza
Con la radiofrequenza avviene un trasferimento di energia con due modalità, capacitivo e resistivo (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo).
La modalità capacitiva sfrutta il principio del condensatore: è indicata per trattare tessuti con una bassa impedenza, ovvero quelli contenenti una buona quantità di acqua, di sangue, di linfa o di altri liquidi organici. La modalità capacitiva è adatta per lavorare sul derma, sui muscoli e sulla cellulite in cui è predominante l’edema (1° e 2° stadio).
La modalità resistiva è più adatta per lavorare su tutti quei tessuti poveri di acqua e quindi ad alta impedenza: tessuto osseo, cartilagini, capsule articolari, tendini ed legamenti.
Esistono due modalità di trasmettere il segnale: monopolare e bipolare.
Nella radiofrequenza monopolare si usano un elettrodo ed una piastra che andranno contrapposti poichè è tra questi che si sviluppa il campo elettromagnetico.
Nella radiofrequenza bipolare entrambi gli elettrodi sono posti sullo stesso manipolo, non si utilizza la piastra. La radiofrequenza bipolare è indicata per un lavoro superficiale
La Radiofrequenza Frazionata
La Radiofrequenza Frazionata è una metodica che utilizza un manipolo con microaghi che genera un calore endogeno e determina dei microdanni cutanei (microfori). In seguito a questi danni termici indotti si innescano dei processi di riparazione che inducono un’attivazione del metabolismo cellulare ed un rimodellamento del tessuto cutaneo.
Questa metodica viene definita “frazionata” per alcune analogie con il laser frazionato che provoca microlesioni: entrambe le metodiche agiscono in modo selettivo sulla pelle “frazionandola”.
La Radiofrequenza Frazionata agisce direttamente sull’epidermide, con un azione di rinnovamento epidermico, trovando indicazione per il trattamento delle rughe superficiali. Inoltre ha azione antibatterica, esfoliante (effetto peeling) e cicatrizzante: è quindi indicata nel trattamento delle cicatrici e dell’acne in fase attiva.
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